I gatti in generale, si fanno addomesticare con meno facilità dei cani, ma abituare il gatto alla lettiera può essere semplice, se si seguono delle giuste direttive.
Per iniziare, la prima regola è: non si fanno i bisogni dove si mangia! La lettiera va posizionata in un posto della casa che sia lontano e opposto al luogo dove il gatto andrà a mangiare.
Già a trenta giorni di vita il gattino approccia la lettiera. Se il gattino è senza la mamma però dovrete mostrargli voi come fare. Basta semplicemente grattare via la sabbia con un dito. Per aiutarlo nell’associazione tra bisogni e cassetta, si può provare un paio di volte al giorno a posizionarlo nella lettiera e, con un batuffolo di cotone, bagnare con un po’ d’acqua le sue parti intime.
Lasciate che l’annusi, deve prima riconoscerla come amica. Quando sarà riuscito a fare i suoi bisogni da solo, per le prime volte potrebbe essere buona norma premiarlo con dei croccantini.
Per imparare a usarla, un gatto impiega all’incirca dalle 2 alle 4 settimane. È importante che gli venga mostrata subito la sua lettiera, specialmente se lo vedete scavare in giro. A quel punto, senza sgridarlo, accompagnatelo dove si trova la cassetta igienica. I gatti preferiscono nascondere le proprie feci, quindi, se siete fortunati, potrebbe capirne subito l’utilità.
Se ci sono più gatti, è necessario che ognuno abbia la sua lettiera; i felini non amano condividere il bagno. Se il micio si è già abituato a sporcare fuori, potrebbe volerci un po’ più di tempo. Basterà eliminare gli odori dei bisogni dal posto designato, e continuare a mostrargli la lettiera, per impedirgli di tornare.
La posizione della cassetta igienica all’interno della stanza è fondamentale. Il luogo deve essere tranquillo, dove non ci siano troppi rumori né via vai: non è detto, ad esempio, che la lavanderia sia il posto giusto.
Anche il tipo di lettiera è importante. Ne serve innanzitutto una spaziosa e profonda, per consentire al quattro zampe di rigirarsi e scavare come meglio crede. A questo proposito, quindi, è meglio prenderla subito grande, anche se è cucciolo, per evitare di doverlo poi rieducare.
Ma anche l’accessibilità conta. Per un gatto anziano o malato, una lettiera troppo alta potrebbe essere un problema, che si può risolvere creandogli un leggero rialzo o acquistandone una con le sponde basse.
Meglio una lettiera aperta o chiusa? La scelta è data soprattutto dai gusti del gatto. Una cassetta igienica chiusa o con il portellino basculante, aiuta a contenere i cattivi odori, ma molto fanno i gusti dell’animale. Alcuni apprezzano quella chiusa perché amano la privacy, altri si agitano. Ma potrebbe essere sufficiente abituarli sin da subito.
Può capitare che il gatto sia allergico alla lettiera. Gatti anziani, gattini e gatti che soffrono di immunodeficienza virale (FIV) sono i più soggetti. Questo dipende dai componenti di cui è composta, ecco perché bisogna prestare attenzione per fare la scelta.
Allergeni già presenti nella cassetta igienica, come perle, aromi, giornali riciclati e argilla, possono dare luogo a diversi sintomi. I sintomi fisici che possono verificarsi sono: starnuti, tosse, diarrea, vomito, respiro sibilante e in cosa di shock anafilattico gonfiore al viso. Per quanto riguarda il comportamento i sintomi che possono verificarsi sono: graffi e morsi durante la toelettatura, graffi intorno alle orecchie, deiezioni in giro e non nella lettiera, prurito che si può notare se il gatto si lecca molto e maggiore masticazione. Questo tipo di allergia può essere diagnosticato attraverso esami del sangue o intradermici.
Se un gatto ha smesso di utilizzare la lettiera, è meglio chiamare subito il veterinario, per accertarci che non ci siano problemi fisici o comportamentali. Può capitare che un adulto inizi a fare pipì in giro, ma in genere accade perché è malato, stressato o annoiato.
Se sporcano in giro potrebbe essere sintomo di disagio; magari associano ad un punto della casa dei ricordi spiacevoli.
Magari è solo timido o riservato, ma se il micio continua a sporcare ovunque solo quando siete via, potrebbe essere un ‘dispetto’, una reazione nervosa dovuta alla lontananza del proprietario.
Sgridarlo non è la soluzione né spingergli il muso sui bisogni. Non gli insegnerebbe ciò che desiderate, anzi, potrebbe portare il micio a ripetere il gesto.
Ma potrebbe essere utile gettare gli escrementi nella lettiera, cosicché compia l’associazione. Come ultima ratio, posizionate acqua e cibo nel luogo in cui ha scelto come gabinetto: per scoraggiarlo.